Come riconoscere un buon progettista in poche mosse
Essere seguiti da professionisti qualificati e competenti, soprattutto in questo momento di crisi economica, è sempre più importante. Il tecnico a cui appoggiarsi deve essere onesto, capace di interpretare le vostre esigenze e aiutarti a ottenere il massimo dal tuo spazio.
Per questo, è importante capire a chi affidarsi. Non sempre il professionista più economico è la scelta migliore. Qualche piccola regola a cui prestare attenzione.
1 . Date un occhio al cv/portfolio. Oppure chiedete informazioni su chi è e ciò che ha fatto. Sembra una banalità, ma un buon progettista:
- deve essere formato: diplomato, laureato, deve essere iscritto ad un collegio o ordine professionale;
- deve lavorare come piace a te: affidi il tuo ambiente e la tua idea di spazio nelle sue mani. Purtroppo stravolgere l’aspetto del tuo spazio non è equiparabile alla rivoluzione del taglio di capelli, che poi ricrescono (anche se uscire dal parrucchiere può essere altrettanto destabilizzante). Tra cliente e progettista ci deve essere sintonia;
- deve essere tarato sulle tue possibilità: se stai ristrutturando un appartamento low budget, non hai bisogno di una affermata archistar, ma semplicemente di qualcuno che ti guidi, ti segua, ti dia alcuni stimoli commisurati alle tue esigenze. C’è un talentoso giovane professionista che sta aspettando la tua chiamata!
2. Ora puoi incontrarlo. Dal primo colloquio puoi capire se:
- è esperto, aggiornato e competente: deve conoscere gli strumenti attuali per la presentazione dei progetti e la realizzazione delle opere, conoscere le innovazioni tecnologiche, lo sviluppo dei materiali e dei prodotti in commercio;
- sa ascoltare le TUE esigenze prima delle SUE idee. Non è l’architetto a dover vivere nel tuo ambiente: per questo, è necessario affidarsi ad un professionista in grado di porre le domande giuste per rendere la casa a tua misura. Il progetto nasce dall’ascolto delle esigenze del cliente, senza forzature.
- ha tanti numeri in rubrica (artigiani, imprese, fornitori): deve avere collaboratori, fornitori e conoscere persone che possano essere utili ai tuoi lavori. Questo non significa che ti imponga alcuni professionisti. Per esempio, io lascio sempre liberi i miei clienti di appoggiarsi a qualcuno di loro fiducia. Mi capita spesso di chiamare lavora con me da anni, di cui conosco l’affidabilità, e che posso coinvolgere nella realizzazione di nuovo lavoro insieme;
- sa valutare l’entità dei lavori: certo, gli imprevisti di una ristrutturazione sono tanti e nemmeno i progettisti hanno la palla di vetro. Ma almeno dare un ordine di grandezza, questo si può ipotizzare;
- può farti un preventivo DETTAGLIATO delle sue competenze, che deve essere discusso e controfirmato come accettazione di presa d’incarico: essere chiari fin dall’inizio evita spiacevoli fregature per entrambe le parti. Abrogate le tariffe professionali a cui prima si faceva riferimento, oggi il progettista è tenuto a sottoporre al committente un preventivo dettagliato dei propri costi, con indicato il grado di complessità della prestazione fornita e la polizza di responsabilità civile (obbligatoria). Se non siete convinti della scelta del tecnico e volete chiedere solo una consulenza, vi consiglio di farvi fare un preventivo a step di lavorazione, in modo da essere liberi di svincolarsi qualora il rapporto non sia soddisfacente (per esempio, ipotizzando di chiudere il rapporto dopo lo sviluppo delle soluzioni di progetto preliminare);
3. Se hai deciso di assegnare a lui/lei il lavoro, procedendo nell’iter dei lavori, in fase progettuale controlla che il tecnico:
- ti faccia sottoscrivere una lettera di incarico (“disciplinare di incarico”), in cui saranno identificate le prestazioni richieste al professionista, i compensi, le modalità di pagamento, i tempi di espletamento delle varie prestazioni e in generale tutti gli oneri e gli obblighi in carico a ciascuno dei due. Per la ristrutturazione di un appartamento, è prassi affidare allo stesso professionista i compiti di: progettista, direttore lavori, coordinatore per la sicurezza in fase di progetto e di esecuzione se ci sono più imprese operanti in cantiere, presentazione pratiche edilizie e aggiornamento situazione catastale a lavori ultimati.
- sia preciso, attento e scrupoloso: nella redazione degli elaborati grafici, anche di dettaglio, per evitare cambiamenti in fase di cantiere che non siano stati studiati su carta; nella designazione dell’impresa e nella verifica della sua idoneità, sia economica che tecnico professionale, acquisendo tutti i documenti necessari;
- sia capace di districarsi nelle pratiche burocratiche, nell’approfondimento delle problematiche relative al progetto, la tipologia di intervento, nella comunicazione dell’inizio e della fine dei lavori;
- rediga un un computo metrico/capitolato dei lavori da realizzare per poter richiedere preventivi realistici a fornitori e imprese. Fondamentale è parlare a viso aperto il tuo progettista delle tue aspettative, dei tuoi vincoli di budget in modo da valutare insieme la quantità e il tipo di lavori da fare; le proposte di progetto terranno così in debita considerazione i limiti di spesa.
4. Presentate le pratiche, in fase di cantiere il tecnico deve:
- essere capace di coordinare tempi e persone in loco. Il tecnico deve essere un valido organizzatore delle “maestranze”, in grado di gestire le persone che intervengono nei lavori. Il tuo professionista seguirà realizzazione garantendo la consequenzialità dei lavori senza inutili perdite di tempo.
- deve andare in cantiere e supervisionare i lavori: se è direttore dei lavori, un architetto dovrebbe andare in cantiere almeno una volta a settimana e tenere il giornale, per assicurare al committente che i lavori non si protraggano all’infinito e che il suo investimento economico corrisponda ai suoi reali desideri. Detto questo, potreste incontrare tecnici più o meno scrupolosi.
5. Finiti i lavori, il tecnico è tenuto a:
- concludere l’iter tecnico-amministrativo, con le comunicazioni necessarie al Comune e le seguenti variazioni catastali (DOCFA) presso l’Agenzia del territorio (ex Catasto).
In ogni fase il progettista:
- deve rispondere a tutte le tue domande: nessun quesito può essere trattato con sufficienza. Dovete pretendere di essere ascoltati e rassicurati in ogni fase, dalla realizzazione al progetto.
Doversi accontentare di lavori fatti male o addirittura dover rifare i lavori (spendendo tempo, soldi e una buona dose di stress aggiuntivo) è un rischio che non si può correre in fatto di ristrutturazioni. Sulla casa è vietato improvvisare.