I tuoi diritti e doveri
Il Committente è quella persona che, a vario titolo, fa eseguire lavori edili (costruire o ristrutturare un immobile, ristrutturare un bagno, pavimentare la cucina, rifare l’impianto elettrico, sostituire gli infissi, etc.) ad una o più ditte e lavoratori autonomi (elettricista, muratore, idraulico).
Quindi..sei tu!
Come fare bene la tua parte di cliente? Quali sono i diritti e i doveri di chi ristruttura una casa in modo che tutto proceda spedito verso il miglior risultato possibile?
Il Committente deve:
– avere le idee chiare fin dall’inizio, come detto qui, su quali siano le esigenze da soddisfare, i tempi da rispettare e il budget disponibile;
– non deve avere la presunzione di sostituirsi al tecnico (fosse solo perché non ha conseguito laurea, corsi e abilitazione per diventare tale) e valutare le possibilità proposte dal progettista: farsi consigliare da chi ha più conoscenza ed esperienza è il modo migliore per ottenere un risultato più soddisfacente (è anche per questo che lo paghi);
– avere un confronto continuo con il progettista ed essere il più chiaro possibile su ciò che vuoi e ciò che non vuoi, perché l’Architetto non è (ancora..ma ci stiamo lavorando) capace di comprendere automaticamente e telepaticamente le necessità e le aspirazioni senza che queste siano esplicitamente espresse, un po’ come se si fosse di fronte ad uno stilista al quale affidare, senza riserve, l’immagine della casa;
– farsi carico delle scelte finali e arrivare in tempi rapidi alle decisioni (non possono passare mesi prima di sapere quale piastrella del bagno sarà quella definitiva) senza demandarle ad altri: l’ultima parola è la tua, perché è casa tua.
– cooperare alla buona riuscita dei lavori durante l’esecuzione, delegando all’architetto il compito di organizzare le opere, evitando di intralciare la gestione del cantiere;
– comunicare tempestivamente variazioni al progetto (se cambia idea) in corso d’opera all’architetto;
– consultare il tecnico prima di prendere decisioni che potrebbero modificare l’andamento dei lavori;
– paga il progettista e i lavoratori ogni volta che i vincoli contrattuali lo richiedono.
Il Committente ha il diritto di chiedere all’architetto:
– un buon progetto: un servizio di qualità che preveda un piano senza difetti, che rispetti le norme statiche e che sia conforme ai regolamenti, la cui realizzazione sia duratura nel tempo;
– un preventivo delle spese tecniche (o contratto);
– un elenco dei lavori da eseguire, con descrizione delle operazioni da svolgere per richiedere preventivi;
– di essere supportato e consigliato nelle scelte;
– che si occupi dell’organizzazione del cantiere nei tempi e nella gestione dei lavoratori;
– di essere soddisfatto della gestione dei lavori e del risultato finale.
Spesso il Committente fatica a capire che “rL’architetto aprirà la porta della tua nuova casa, pensata e disegnata come piace a te, ma devi metterlo nelle condizioni di modellarla a tua immagine.
Per questo, è fondamentale si stabilisca fin da subito un rapporto di fiducia reciproca e complicità; solo così il committente potrà intraprendere il percorso di trasformazione del proprio ambiente sentendosi a proprio agio e libero di esprimersi.
Del resto, “nella storia dell’architettura, da sempre, le opere hanno un padre e una madre: l’architetto e il committente. Le responsabilità sono di entrambi. Anche se la decisione finale è del committente” come ci ricorda il critico Philippe Daverio, in una intervista di qualche tempo fa al quotidiano “La Repubblica”.
È un rapporto che sottintende un equilibrio di forze, dato che architetto e cliente hanno bisogno l’uno dell’ altro (e non sempre lo riconoscono). Solo una collaborazione sana, rispettando i ruoli, tra queste due figure produce un buon risultato.
Noi progettisti lasceremo l’ultima decisione al Committente e il Committente ci conceda di prendere in considerazione le nostre idee, si lasci suggestionare, valuti le nostre nuove soluzioni. Non ci risentiremo se, parlando della ristrutturazione con i conoscenti, dirà gonfio di orgoglio: “Sai, la casa l’ho progettata io, l’architetto mi è servito solo per costruirla.”